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Un ciclo di Incontri Psicoeducazionali con l’AITSaM

L’AITSaM di Belluno, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Belluno, dall’8 aprile al 19 maggio 2016, ha organizza quattro Incontri Psicoeducazionali rivolti ai familiari delle persone con disagio psichico, alle persone in contatto con la sofferenza psichica e a tutti coloro che desiderano essere informati sui temi della Salute Mentale.

Con questi incontri, l’equipe del Distretto di Salute Mentale di Belluno e l’AITSaM di Belluno, hanno proposto un sostegno a quanti si vogliono interrogare e capire di più riguardo alle malattie mentali, offrono una possibilità di ascolto e confronto tra persone che vivono situazioni simili, promuovono la sensibilizzazione di tutta la cittadinanza per favorire l’inserimento sociale delle persone con disagio.

Gli incontri sono stati organizzati con il contributo del Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Belluno e sono stati promossi con il patrocinio dell’ULSS 1 Belluno, della Provincia di Belluno, della Caritas Diocesana Belluno-Feltre, del Comune di Agordo, del Comune di Belluno e del Comune di Pieve di Cadore.

PRIMO INCONTRO – 8 aprile
Depressione e disturbo bipolare. Dall’intervento sulla crisi alla prevenzione

 

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Partecipazione inaspettata per il primo Incontro Psicoeducazionale “Depressione e disturbo bipolare. Dall’intervento sulla crisi alla prevenzione”, organizzato dall’AITSaM di Belluno in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Belluno. Circa duecento persone si sono presentate per accedere nella Sala Luciani del Centro Diocesano Giovanni XXIII di Belluno; i responsabili del Centro Congressi hanno gentilmente concesso il trasferimento del pubblico nella sala del Teatro Giovanni XXIII per permettere a tutti i presenti di assistere all’incontro.

Dopo la lettura espressiva di una poesia da parte di attore del gruppo “Il Gabbiano”, Paola Agostini, Presidente dell’AITSaM di Belluno, e il Dottor Bruno Forti, Psichiatra e Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Belluno, hanno presentato i relatori e hanno spiegato che il ciclo di Incontri Psicoeducazionali “Salute della Mente” sono finalizzati al riconoscimento del disagio, alla prevenzione e alla cura delle malattie psichiche, al confronto con i servizi e alla sensibilizzazione della cittadinanza.

Il Dottor Mario Menegardi, psichiatra e Responsabile del Sevizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Belluno ha accennato ad alcuni personaggi famosi che hanno sofferto di depressione, ha spiegato le cause principali che possono causare la malattia e come si manifestano i sintomi, ha segnalato che nei casi più gravi la depressione può portare al suicidio e ha sottolineato l’importanza del sostegno familiare e sociale.

Andrea Balzan, infermiere del servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura di Belluno, ha affrontato il tema del disturbo bipolare, ha spiegato la differenza tra gli stati di mania e gli stati depressivi e ha sottolineato l’importanza dell’adesione al programma terapeutico per condurre una vita equilibrata.

Il pubblico in sala ha seguito con interesse gli interventi, l’incontro si è concluso con alcune domande di approfondimento; la Presidente dell’AITSaM di Belluno ha ringraziato i relatori, gli utenti del gruppo Il Gabbiano presenti in sala e tutte le persone presenti in sala.

 

Articolo “Il Gazzettino”

 

SECONDO INCONTRO – 22 aprile
Disturbi psicotici. Intervento precoce e sostegno all’inclusione sociale

Si è concluso con una buona partecipazione il secondo Incontro Psicoeducazionale “Disturbi psicotici. Intervento precoce e sostegno all’inclusione sociale”, organizzato dall’AITSaM di Belluno, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Belluno, nella sala Muccin del Centro Congressi Giovanni XXIII di Belluno. Un segnale che il confronto sulla salute mentale si può fare e che interessa trasversalmente il territorio bellunese.

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Dopo la lettura espressiva di una poesia di Alda Merini da parte di una utente del gruppo “Il Gabbiano”, Paola Agostini, presidente dell’AITSaM di Belluno, con emozione ha sottolineato l’importanza di informare la cittadinanza sulle problematiche del disagio psichico per poter riconoscere e prevenire le malattie psichiche, per favorire l’inclusione sociale e per l’abbattimento dei pregiudizi. Bruno Forti, Psichiatra e Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Belluno, ha presentato i relatori e ha ribadito il ruolo fondamentale della prevenzione e dell’intervento precoce nelle situazioni di disagio psichico.

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Chiara Virginia Lucchetta, psichiatra del Centro di salute Mentale di Belluno, ha definito quali sono i disturbi psicotici e con quali sintomi si possono manifestare; ha esposto i fattori di vulnerabilità e ha sottolineato che le fasi dell’adolescenza sono il periodo più critico per la stabilità psicologica. La psichiatra ha confermato che diversi studi internazionali hanno rilevato che quando si interviene nella fase di esordio degli episodi psicotici si possono prevenire le fasi acute e la cronicità della malattia, per questo i servizi sanitari si stanno orientando per il potenziamento dell’intervento precoce che comprende la terapia farmaceutica, l’accettazione della malattia da parte del paziente e della sua famiglia, la terapia psicoterapeutica e l’inserimento sociale.

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Katia Trento, educatrice del Centro Diurno di Belluno, ha affrontato il tema dell’inclusione sociale; ha riportato i cambiamenti culturali nella considerazione delle persone disabili, ha sottolineato che la valorizzazione delle capacità delle persone con problemi fisici o psichici migliora la qualità di vita di queste persone; ha riconosciuto il ruolo dell’AITSaM che organizza attività di e socializzazione per le persone con disagio psichico e agisce sull’ambiente esterno organizzando attività di sensibilizzazione. L’educatrice ha riportato il lavoro svolto dal Centro Diurno di Belluno in collaborazione con la Biblioteca Civica di Belluno per realizzare artigianalmente alcuni segnalibri; ha esposto il programma culturale “Belluno: storia, arte e cultura” che ha portato gli utenti del Centro Diurno a Belluno alla scoperta del territorio di Belluno.

L’incontro si è concluso con la visione di un filmato realizzato per una campagna internazionale di promozione della salute mentale; il pubblico ha posto alcune domande per capire meglio le problematiche dei disturbi psicotici; sono state accolte con sensibilità e interesse le testimonianze di due persone presenti in sala che hanno raccontato la loro esperienza di accettazione del disagio psichico. La presidente dell’AITSaM di Belluno ha ringraziato i relatori, gli utenti del gruppo Il Gabbiano e tutte le persone presenti in sala per la partecipazione.

Articolo “Go Belluno”

 

TERZO INCONTRO – 6 maggio
La famiglia nelle situazioni di disagio. Che aiuto possono dare i servizi?

Si è concluso con molti spunti di riflessione il terzo incontro psicoeducativo organizzato dall’AITSaM di Belluno in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Belluno.

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Dopo la lettura espressiva di una poesia da parte di un utente del gruppo Il Gabbiano, Paola Agostini, presidente dell’A.I.T.Sa.M. di Belluno, ha introdotto i relatori ricordando che le finalità degli incontri psicoeducazionali sono sostenere le famiglie che si trovano ad affrontare il disagio psichico, divulgare i temi della Salute Mentale per eliminare lo stigma nei confronti della sofferenza psichica.

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Eros Bristot, infermiere del Centro di Salute Mentale di Belluno, ha portato le esperienze degli operatori del Centro di Salute Mentale sottolineando che il coinvolgimento della famiglia nel processo di cura delle persone con disagio psichico è molto importante; ha segnalato la possibilità di richiedere delle visite domiciliari per avvicinare le persone con disagio che hanno delle diffidenze verso le strutture istituzionali; ha sottolineato che il lavoro di equipe è importante per stabilire il processo di cura e per affrontare gli aspetti problematici; ha spiegato che il trattamento sanitario obbligatorio viene stabilito quando una persona manifesta una patologia psichiatrica in fase acuta e rifiuta la cura, il trattamento obbligatorio viene quindi definito in base a criteri di gravità clinica e dell’urgenza della situazione; considerato il forte impatto emotivo, tutti gli operatori sanitari si adoperano per il ridurre al minimo il trauma che subiscono con questa esperienza gli utenti e i loro familiari. Eros Bristot ha concluso sottolineando che il rapporto di fiducia, la conoscenza reciproca, l’ascolto, il coinvolgimento sono gli aspetti fondamentali seguiti dal Centro di Salute Mentale per aiutare le famiglie con disagio psichico.

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Bruno Forti, psichiatra e Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Belluno, ha accennato ai cambiamenti culturali e scientifici avvenuti nell’individuazione delle cause dei disturbi psichici; ha esposto i risultati di alcune ricerche mediche sui fattori che possono portare alle ricadute e ha riportato che nelle famiglie dove ci sono maggiori emozioni negative espresse ci sono maggiori probabilità di ricadute; ha sottolineato l’importanza di valutare il carico familiare nella presa in cura del malato psichico; ha esposto le tipologie di interventi psico-educativi che il Centro di Salute Mentale può organizzare per le persone con disagio psichico e per i loro familiari, che partono dalle informazioni sui sintomi della malattia, alle informazioni sui percorsi di cura; ha ribadito l’importanza di questi interventi per prevenire il rischio di ricadute e per ridurre il carico familiare. Bruno Forti ha riferito che l’organizzazione delle strutture di salute mentale in Italia è molto apprezzata dagli altri Stati per l’integrazione dei servizi socio-assistenziali con i servizi di inserimento lavorativo e integrazione sociale; ha sottolineato l’importanza dei contatti con i medici di base per accedere ai servizi per curare la malattia psichica e l’importanza dell’aderenza al programma terapeutico; ha riportato che le aspettative e la motivazione delle persone con disagio e dei loro familiari possono influire sul processo di cura, infatti la maggioranza dei ricoveri in psichiatria è dovuta alla sospensione dei farmaci. Bruno Forti ha concluso l’intervento sottolineando l’importanza di saper riconoscere, nella persona con disagio psichico, le manifestazioni della malattia dalle manifestazioni della personalità. La serata è terminata con alcune domande del pubblico presente in sala e con una bella testimonianza di gratitudine da parte di una persona che ha seguito un percorso di cura con il Centro di Salute Mentale di Belluno.

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QUARTO INCONTRO – 19 maggio
Sentieri possibili per le persone con disagio psichico e i loro familiari. Il contributo di AITSaM

Si è tenuto nella sala Luciani del Centro Congressi Giovanni XXIII di Belluno l’ultimo incontro psicoeducazionale organizzato dall’AITSaM di Belluno, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Belluno.

Dopo la lettura espressiva di una poesia di Alda Merini da parte di una utente del gruppo “Il Gabbiano”, Paola Agostini, presidente dell’AITSaM di Belluno, ha introdotto il programma dell’incontro, ha rammentato che lo scopo degli incontri psicoeducazionali “Salute della Mente” è sensibilizzare la cittadinanza sui temi della salute mentale per favorire l’inserimento sociale delle persone con disagio psichico.

Tali Corona, presidente del coordinamento nazionale dell’AITSaM, ha ricordato che i disturbi mentali possono coinvolgere tutti e che tali disturbi si possono curare, ha sottolineato che il percorso di guarigione deve essere accompagnato da un percorso di socializzazione per mantenere i legami affettivi e da un percorso d’inserimento lavorativo per mantenere il ruolo sociale e incrementare l’autonomia. Tali Corona ha introdotto la proiezione del filmato “Sentieri possibili”, realizzato da Matteo Murru per il coordinamento nazionale dell’AITSaM. Il filmato ripercorre, attraverso la diretta testimonianza dei vari protagonisti, le tappe che vanno dall’ emanazione della legge 180 fino alla sua attuale faticosa applicazione, attraversando le profonde trasformazioni dell’assistenza psichiatrica che la legge stessa ha imposto con la chiusura dei manicomi in Italia. Con i testimoni dei progressi fatti, il documentario affronta un viaggio durato un anno, snodato sul territorio veneto, alla ricerca dei protagonisti che quotidianamente si impegnano a rendere la psichiatria di comunità una strada sempre più percorribile.

Tali Corona ha presentato le attività organizzate dal coordinamento nazionale dell’AITSaM per il sostegno delle persone con disagio psichico e dei loro familiari: il centro d’integrazione sociale che avvicina le persone con disagio psichico per favorire la socializzazione; la cooperativa di tipo B che offre delle opportunità di lavoro per le persone con disagio psichico e il progetto “Casa mia” che permette alle persone con disagio psichico la condivisione di un’abitazione con l’aiuto di personale sanitario per la gestione della quotidianità.

Vittorino Buriola, rappresentante de “Il Sole di notte”, associazione formata dagli utenti del Centro di Salute Mentale dell’ULSS 9 di Treviso, ha spiegato che l’associazione è nata con il supporto dell’AITSaM per dare la possibilità agli utenti di partecipare agli incontri istituzionali e ai convegni che riguardano la salute mentale.

Dopo la proiezione del filmato è stato avviato un dibattito con le persone presenti in sala; Tali Corona ha chiesto di esprimere le emozioni suscitate dal filmato; sono state accolte alcune testimonianze di persone con disagio psichico e dei loro familiari; Tali Corona ha sottolineato l’importanza dell’accettazione della malattia psichica e l’importanza di parlare delle difficoltà che la famiglia affronta in queste situazioni; Vittorino ha raccontato che i rapporti con i suoi familiari sono migliorati quando ha compreso come loro vivevano la situazione.

Paola Agostini ha introdotto le attività svolte dall’AITSaM di Belluno per sostenere le persone con disagio psichico e i loro familiari; partendo dal ruolo fondamentale della collaborazione con le istituzioni, la presidente ha sottolineato che la situazione delle strutture psichiatriche di Belluno e Feltre è critica perché gli edifici delle Comunità Terapeutiche sono obsoleti, ci sono delle difficoltà a trovare delle soluzioni a lungo termine e ha segnalato che ci sono delle difficoltà negli inserimenti lavorativi a causa della crisi economica che ha colpito molte aziende. Le testimonianze del gruppo di auto mutuo aiuto e le testimonianze dei percorsi di educazione emotiva, organizzati a Belluno e Feltre, hanno rappresentato le attività svolte dall’associazione per i familiari delle persone con disagio psichico; le testimonianze delle attività di ricerca espressiva del gruppo “Il Gabbiano”, la presentazione del laboratorio di cucina, delle attività di giardinaggio e coltivazione dell’orto, dell’organizzazione delle uscite domenicali e delle attività del gruppo “Airone” di Feltre hanno rappresentato le attività svolte dall’associazione per le persone con disagio psichico. Paola Agostini ha accennato allo scioglimento dell’associazione DI.A.PSI.GRA. di Feltre e ha informato che le attività del feltrino saranno portate avanti dall’AITSaM di Belluno; Francesco David, ex presidente dell’associazione DI.A.PSI.GRA. di Feltre ha sottolineato l’importanza di formare una rete sociale a sostegno delle persone con disagio psichico. Paola Agostini ha ricordato le iniziative organizzate dall’associazione per sensibilizzare la cittadinanza sui temi della salute mentale e ha sottolineato il valore del volontariato; l’incontro si è concluso con la lettura espressiva di una poesia da parte di una utente del gruppo “Il Gabbiano”.

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